L’Associazione Storica Dalminese propone di approfondire la storia d’Italia attraverso lo studio di vicende e persone legate alla storia locale in stretto rapporto con la storia nazionale.
Lo studio dei tre grandi periodi storici affrontati nel corso dei tre anni della scuola secondaria di primo grado (ex scuole medie), agganciato ad elementi di storia locale, offrirebbe agli studenti gli strumenti per leggere negli edifici e nella città i mutamenti sociali e le trasformazioni ambientali avvenute nel passato. La Grande Storia non sarebbe vissuta dagli studenti come qualcosa di lontano. Questo vale tanto più per Dalmine, ritenuta una città senza radici perché, per alcuni o molti, nata solo con l’avvio dell’azienda all’inizio del Novecento.
Questa la nostra proposta:
-
Dalmine medievale – La trama dell’agricoltura medievale nel territorio dalminese.
Dalmine e i quartieri che ne fanno parte esistevano nel Medio Evo? Numerosi documenti scritti a partire dal IX secolo ci informano che sei dei sette quartieri che oggi formano Dalmine esistevano già. Il territorio era già stato reso produttivo per gran parte e i villaggi si erano organizzati in libere comunità, con proprie chiese.
-
La situazione economica e religiosa a Dalmine al tempo della Repubblica veneta (1428-1797) –
Quando incomincia l’età moderna per Bergamo? Dopo la scoperta dell’America nel 1492 o prima, nel 1428, quando Venezia la conquista e la inserisce in uno stato sovra regionale e sovranazionale? Per secoli l’economia di questo territorio si è basata sull’agricoltura. I signori di Bergamo erano i grandi proprietari delle terre di Dalmine. Ma la produzione agricola dipendeva da tanti fattori come il clima, la salute dei suoi lavoratori e la fortuna politica dei suoi proprietari. La rendita che derivava era una fonte di corruzione e malcostume in ambito ecclesiastico. La Riforma cattolica, voluta dal Concilio di Trento (1545-1563), organizzò la parrocchia come centro del rinnovamento dei sacerdoti e dei fedeli.
-
FARE L’ITALIA! Dalmine nel Risorgimento –
(in preparazione) L’Ottocento è stato un secolo di grandi cambiamenti per l’Europa e per l’Italia in particolare. Anche Dalmine porta traccia di quei cambiamenti, sia dal punto di vista del territorio che da quello istituzionale e documentale. Inoltre due famiglie si impegnarono a sostenere, anche personalmente, la realizzazione di quell’Italia unita che era il sogno di molti patrioti in tutta Italia.
-
Iniziamo a scoprire cosa è rimasto dell’epoca napoleonica (cimiteri comunali e catasto di Sabbio con Dalmine e Sforzatica) e austriaca (scuola elementare e lottizzazione Brembo)
-
Conosciamo poi i personaggi che parteciparono alle guerre di indipendenza, in particolare Gabriele Camozzi e Luigi Enrico Dall’Ovo, oltre ad altre decine di soldati.
-
“Ora vi dico di io” – Notizie dal fronte 1915-18
La “Grande Guerra” si svolse lontana da Dalmine, ma i suoi abitanti non erano all’oscuro di quello che succedeva nelle zone di guerra e avevano ragioni per preoccuparsi. A cominciare dal fatto che la grande azienda era di proprietà di tedeschi. E le lettere e cartoline dei propri cari che vi combattevano raccontavano le loro sofferenze e speranze.
-
Dalmine al tempo del Podestà 1919-1945
Nell”ebook sono affrontati i seguenti argomenti per illustrare il periodo:
- I cambiamenti istituzionali (invenzione di Dalmine)
- I cambiamenti urbanistici
- Costruire una memoria collettiva e consenso al regime
- Controllo del consenso e repressione del dissenso
- A scuola in tempo di guerra
-
A scuola a Dalmine in tempo di guerra 1940-45
La scuola elementare era l’unico grado di scuola presente in Dalmine. Scuola statale a Mariano (n° 4 classi), a Sabbio (n° 3 classi), a Sforzatica (n° 5 classi), mentre a Dalmine c’era una scuola privata (n° 3 classi) gestita dall’azienda. Erano classi numerose, composte da decine di bambini. Quando i numeri lo permettevano, c’erano classi separate per i maschi e per le femmine, altrimenti erano classi miste.
Per legge i maestri erano tenuti a scrivere in un’apposita rubrica, “Cronaca ed osservazioni dell’Insegnante sulla vita della scuola”, le informazioni riguardanti gli allievi, ma anche “episodi notevoli della vita cittadina in rapporto alla scuola.” È dai registri della scuola di Sforzatica che sono stati presi i testi per interrogare queste tracce e farle diventare fonti storiche.
-
La città e il suo governo. I principi fondativi del Comune / Comunità. Cittadinanza, governo, controllo e partecipazione, conflitto
Avvio di una riflessione su quali siano i principi fondativi della vita di una comunità e per iniziare eventualmente anche un percorso e un’esperienza di “consiglio comunale” dei ragazzi.